L'oratorio di Santa Maria di Linduno è un semplice edificio ad aula unica absidata, caratterizzato da articolate vicende storiche e da una importante testimonianza artistica. Le prime notizie risalgono al 1324, quando i canonici regolari di San Giulio in Dulzago chiesero al vescovo di Novara, Uguccione Borromei, di acquisire l'edificio. Passato sotto questa proprietà, nel '400 l'oratorio fu sottoposto a opere murarie e si commissionò un ciclo di affreschi a Luca de Campo, brillante esponente della pittura locale che firmò la propria opera apponendo la data 1468. L'abside e l'arcone soprastante vengono così impreziositi con le scene raffiguranti i misteri della Vergine: l'annunciazione, la natività di Gesù, l'annuncio ai pastori, l'adorazione dei Magi, la presentazione al tempio e l'assunzione della Vergine con la shiera degli Apostoli e una pregevole teoria di angeli musicanti. Vengono dipinti inoltre una crocifissione e Santi. La chiesa conobbe anche periodi di decadenza e finì per essere usata come magazzino. Nel 1628, sotto il vescovo Pietro Volpi, fu decretato il passaggio alla Parrocchia di Dulzago, mentre oggi Linduno è parte della Parrocchia di Bellinzago Novarese pur trovandosi nel territorio del Comune di Momo (in seguito allo scioglimento del Comune di Alzate con Linduno). E’ ora possibile ammirare il ciclo di affreschi di Luca de Campo riportato al suo antico splendore, grazie a un intervento preceduto dal rifacimento del tetto e della pavimentazione. L’attività di valorizzazione è opera della Parrocchia di San Clemente di Bellinzago e dell’Associazione “La Contrada del Gallo” Onlus. I restauri, eseguiti da Tiziana Carbonati, sono stati finanziati grazie a contributi della Fondazione della Comunità del Novarese e della Compagnia di San Paolo di Torino e a donazioni private.